Le storie sono parte di me, la penna si diverte e se tu vuoi leggile…
Capita per caso e quando capita di incontrare l’umanità la riconosci e ne sei estasiato. L’umanità è nelle piccole cose, nei frangibili problemi quotidiani, quelli sciocchi, inutili che pur ci sono. In un bar per caso, l’ho incontrata. Devo confessare che sono molto fortunata, mi capita spesso di incontrarla: negli occhi della gente, in una carezza al mio Teddy, in un saluto inaspettato, in un passo lasciato e non preceduto… Piccoli gesti, mai scontati e per questo inaspettati: che fanno riflettere. L’umanità è attenzione all’altro, è uscire dalla codificazione dei comportamenti ai quali siamo abituati e far respirare l’anima: e l’anima si preoccupa dell’altro. In un bar di Viale Libia… che non avevo mai frequentato. Le mie abitudini mi portano sempre negli stessi luoghi e io ne godo ma le giuste e sacrosante vacanze estive di tanti mi hanno trascinato, anche incuriosita, in un altro dove. L’idea, fare la mia immancabile colazione, e prendere un bel tramezzino con l’insalata di pollo e il caffè da portare con me per il pranzo. Dovevo andare a prendere le mie vite, il mio esercito liquido, e sarei stata lì, al DH, tutto il giorno. Mi accolgono due giovani, Davide e Chiara. Avevano dei cornetti meravigliosi Cerco i tramezzini, guardo più in là… nulla! Non mi perdo d’animo, domando. Lui, prontissimo, dice a un altro ragazzo dietro la cucina a vetri: “Per favore, prepari subito un tramezzino con l’insalata di pollo per la signora?” Lo guardo riconoscente della sua attenzione. Direte… va bene, cosa facile, li stava preparando! Nulla è scontato! Sentite dopo…
Domando un caffè da portar via, lo vedo con la tazzina di carta e il coperchietto. Gli racconto il lungo di tratto di strada che dovrò percorrere a piedi per arrivare in ospedale, suggerendo una bottiglietta. Si guarda attorno alla ricerca della bottiglietta. Non c’è, non ci può essere. È troppo presto! Smuove un po' di cose… ma niente. Hanno buttato tutto la sera prima, alla chiusura. È troppo presto! Balbetta qualcosa simile a “Credo di non averla” ma continua la sua ricerca. Si ferma un istante, apre il frigo, prende un succo di frutta, lo svuota in un bicchiere, lava la bottiglietta e prepara il mio caffè. Quel gesto mi ha seguita tutto il giorno, ancora mi segue Sorpresa, stupita, meravigliata della sua non addomesticata umanità. È entrato dentro la mia pancia, il mio cuore, la mia testa. Direte: esagerata! Ma vedete l’umanità non addomesticata è l’umanità vera, esce spontanea, tracima dall’anima, si fa vedere, si fa sentire, con una leggerezza e semplicità che se sei distratto non cogli, non vedi, non senti. Avere la fortuna di percepire l’incanto di un momento speciale è una sensazione terribilmente bella. Allora lo conservo, quel momento, lo custodisco nei ricordi, lo racconto, lo scrivo per dargli l’agio del tempo che resta, che non si perde, che non fugge via.
Abbi Cura Di te
Luisanda Dell’Aria
Roma 22 agosto 2022
Capita per caso e quando capita di incontrare l’umanità la riconosci e ne sei estasiato. L’umanità è nelle piccole cose, nei frangibili problemi quotidiani, quelli sciocchi, inutili che pur ci sono. In un bar per caso, l’ho incontrata. Devo confessare che sono molto fortunata, mi capita spesso di incontrarla: negli occhi della gente, in una carezza al mio Teddy, in un saluto inaspettato, in un passo lasciato e non preceduto… Piccoli gesti, mai scontati e per questo inaspettati: che fanno riflettere. L’umanità è attenzione all’altro, è uscire dalla codificazione dei comportamenti ai quali siamo abituati e far respirare l’anima: e l’anima si preoccupa dell’altro. In un bar di Viale Libia… che non avevo mai frequentato. Le mie abitudini mi portano sempre negli stessi luoghi e io ne godo ma le giuste e sacrosante vacanze estive di tanti mi hanno trascinato, anche incuriosita, in un altro dove. L’idea, fare la mia immancabile colazione, e prendere un bel tramezzino con l’insalata di pollo e il caffè da portare con me per il pranzo. Dovevo andare a prendere le mie vite, il mio esercito liquido, e sarei stata lì, al DH, tutto il giorno. Mi accolgono due giovani, Davide e Chiara. Avevano dei cornetti meravigliosi Cerco i tramezzini, guardo più in là… nulla! Non mi perdo d’animo, domando. Lui, prontissimo, dice a un altro ragazzo dietro la cucina a vetri: “Per favore, prepari subito un tramezzino con l’insalata di pollo per la signora?” Lo guardo riconoscente della sua attenzione. Direte… va bene, cosa facile, li stava preparando! Nulla è scontato! Sentite dopo…
Domando un caffè da portar via, lo vedo con la tazzina di carta e il coperchietto. Gli racconto il lungo di tratto di strada che dovrò percorrere a piedi per arrivare in ospedale, suggerendo una bottiglietta. Si guarda attorno alla ricerca della bottiglietta. Non c’è, non ci può essere. È troppo presto! Smuove un po' di cose… ma niente. Hanno buttato tutto la sera prima, alla chiusura. È troppo presto! Balbetta qualcosa simile a “Credo di non averla” ma continua la sua ricerca. Si ferma un istante, apre il frigo, prende un succo di frutta, lo svuota in un bicchiere, lava la bottiglietta e prepara il mio caffè. Quel gesto mi ha seguita tutto il giorno, ancora mi segue Sorpresa, stupita, meravigliata della sua non addomesticata umanità. È entrato dentro la mia pancia, il mio cuore, la mia testa. Direte: esagerata! Ma vedete l’umanità non addomesticata è l’umanità vera, esce spontanea, tracima dall’anima, si fa vedere, si fa sentire, con una leggerezza e semplicità che se sei distratto non cogli, non vedi, non senti. Avere la fortuna di percepire l’incanto di un momento speciale è una sensazione terribilmente bella. Allora lo conservo, quel momento, lo custodisco nei ricordi, lo racconto, lo scrivo per dargli l’agio del tempo che resta, che non si perde, che non fugge via.
Abbi Cura Di te
Luisanda Dell’Aria
Roma 22 agosto 2022