Abbi Cura Di Te
Luisanda Dell’Aria
Roma 28 febbraio 2023
https://luisanda-dellaria.weebly.com/
Quando siamo attirati dai dubbi, quando le domande fanno capolino nella nostra mente, in quel momento siamo in contatto con noi stesse. Possiamo fare finta di niente, possiamo tirare dritto oppure possiamo fermarci e provare a rispondere. Il dolore può avvolgere le nostre risposte ma siamo sole, noi e i nostri pensieri, e saremo libere, libere di guardare fino in fondo. Di dire cosa vorremmo fare e non siamo capaci. Di guardare le nostre paure e provare a parlarci. Quando parli con la paura lei diventa più piccola e fa meno paura. Penso sempre che la nostra testa, il nostro cervello sia un organo meraviglioso, ricco e potente dove andare a cercare i nostri perché. Se lo uniamo al cuore e alla pancia allora entriamo nel rifugio delle emozioni, delle pulsioni, della rabbia, dell’istinto, dell’impulsività… Mi metto seduta e ascolto, ascolto il mio sentire. Ma come vivo veramente l’avventura che mi è capitata? La vivo con l’amore per l’oggi, con la passione per l’oggi, con la voglia di viverlo. Si, ho l’oggi e ne sono certa e su questo riesco a costruire il mio futuro. Progetto. Immagino. Oltrepasso il muro del dubbio e mi prendo la mia vita. Vivo la vita. Annuso l’odore che emana. E anche se del domani non ho certezza, lo faccio diventare oggi e lo appoggio lì, in quel tempo avanti che non conosco, che nessuno conosce. Nel domani metto quello che ho, il mio oggi, e riesco a programmare, a viaggiare nel tempo, a prendere impegni distanti, senza dubbi, senza domande, senza paure. E lo vedo il mio oggi fra sei mesi, fra un anno. Mi fa star bene. Sono mille i miei oggi. Non saranno tutti belli, non saranno tutti brutti. Sono io, nella mia vita. Prendo il mio oggi e lo metto là e poi si vedrà… Si, avete capito bene, il mio futuro lo immagino nel mio oggi e tutto diventa possibile. Il potere dell’immaginazione è fortissimo e se veramente ti sposti sul cerchio della vita e non resti preda dei tuoi dubbi, dei tuoi pensieri, ma li lasci liberi allora ti senti bene veramente.
Abbi Cura Di Te Luisanda Dell’Aria Roma 28 febbraio 2023 Il telegiornale irrompe ogni giorno con il disastroso terremoto in Turchia e in Siria. Quarantacinquemila vittime, non si è mai sentito. Il più grande disastro naturale. Scavano e scavano, cercano superstiti. La speranza è viva, pulsante ma sono 252 ore dall’evento.
Chi può resistere tanto? La voce arriva potente, forte, lo hanno appena estratto. È un uomo di trenta, quarant’anni. È su una barella, lo avvolgono in una coperta ma lui si tira su… “Sto bene, tutto a posto, sto bene! Come sta la mia famiglia, fatemi parlare con loro.” Resto bloccata sentendo quella voce, chiara, limpida nel suo essere appena un po' roca. Quella forza che non vuole dimostrare niente a nessuno ma spara la sua urgenza di rassicurare i suoi, di sapere se stanno bene. Quella vita così umile, profonda e sincera che non pensa di essere un miracolo ma si preoccupa degli altri. Dieci giorni sotto le macerie. Ma come si sta? Cosa si prova? Mi sono sentita piccola piccola nel mio mondo tranquillo e ripetitivo, garantito e confortevole… nonostante il cancro. Quali possono essere i pensieri che lo hanno accompagnato per più di dieci giorni da un’alba all’altra, senza acqua, senza mangiare, incastrato sotto terra. Solo. Quanta speranza in un solo uomo! Quanto forte è stata la sua convinzione di potercela fare, di riuscire a uscire, di credere fermamente che avrebbe riabbracciato la sua famiglia. Ma la paura, la paura deve avergli fatto una bella compagnia, la paura della notte, del freddo, di non essere trovato. La paura dell’attesa della fine. Si, sicuramente c’è stata, ma ha resistito, è stato più forte, più determinato, più convinto di farcela. La sua voce, le sue parole “Sto bene, tutto bene” raccontano questo. E lo raccontano a noi da quest’altra parte che a volte lasciamo alla paura spazi che non merita. Diamo la mano alla paura e le facciamo vivere la nostra vita. Lui ha parlato con la sua paura, con la stanchezza, le ha raccontato la sua speranza di farcela, la sua convinzione di uscire e vedere il cielo ancore e ancora. Il giorno che nasce. Di vivere ancora. L’ha messa a tacere, di lato, in disparte. Le ha tolto la forza di trascinarlo parlandoci. Raccontandogli chi era e cosa voleva fare. E così quell’urlo dal centro della terra “Sto bene, tutto bene, come sta la mia famiglia, fatemi parlare con loro” le ha potute dire. Luisanda Dell’Aria Roma 21 febbraio 2023 Quante vite intorno a me. Giovani, anziani, ragazzi, bambini. Unghie lunghe che sfidano il mondo, laccate rosse, lucenti: chiedono di essere viste. Scarpe da ginnastica, così le chiamo io, si alternano in un entrare, uscire, cercare posto, ma sono di gran moda e costano un sacco di soldi. Sono portate a spasso, loro per prime, con il desiderio di apparire, di essere ammirate. Le voci parlano, si raccontano, i sorrisi ogni tanto esplodono fragorosi. Poi due bimbi, con mamma e papà molto giovani. Il maschietto piagnucola lamentoso, vuole per forza stare fuori. Ma è freddo. La calma dei genitori è bellissima e quando arriva l’uovo fritto il pianto si trasforma in occhi che brillano. La piccolina, placida in attesa, ha capito subito che sarebbe stata una colazione memorabile.
Poco più in là… sono in sei, tutti stretti in un tavolino da quattro ma non fa niente, vicini è più bello. Caffè, cornetti e tante parole da di labbra in labbra che non fanno un discorso ma il piacere di stare insieme. Loro corrono tra i tavoli per accontentare tutti nel tempo sperato. E me la gusto la mia colazione in questa domenica mattina, con un vociare disteso che arriva tiepido. Il mio caffè è ancora più buono e il cornetto con la marmellata di arancia e zenzero, la mia bontà. E così, solo girando gli occhi intorno, una giornata qualunque cambia espressione e diventa una domenica di festa; solo ascoltando, solo vedendo la vita che spadroneggia danzando. La penna scrive, ha voglia, non può perdersi le sfumature colorate di una giornata qualunque. Abbi Cura Di Te Luisanda Dell’Aria Roma 13 febbraio 2023 Il tempo ha quella sregolatezza che affascina, cattura e scorre la nostra vita. Non ce ne curiamo molto, lo viviamo semplicemente, nel suo diventare passato, momento presente, futuro in un unico istante. E così dietro gli occhi resta il trascorso e davanti quel che sarà. Ma del momento presente abbiamo davvero poca contezza. La giovane età ci fa aspettare l’alba con tranquillità e sicurezza di vivere il giorno che la raggiunge. Solo quando iniziamo a essere più grandi i pensieri sulla certezza del domani, in qualche modo, non sono più addomesticati. Allora i nostri occhi colgono involontariamente sfumature che prima sfuggivano. Ne godono. Ma un velo di tristezza accompagna il nostro sguardo già reso liquido dall’età. Enfatizzo la vita e sminuisco il cancro che vuole togliermela. Mi accorgo di essere a un tempo distratta e attenta e cerco di restare proprio nel mezzo del solco che queste sensazioni, sfiorandomi, mi regalano. La distrazione mi fa mettere da parte quella troppa attenzione verso certe emozioni che mi creerebbero scompiglio. Ho desiderio di non sprecare il mio tempo, di renderlo utile e piacevole per non avermene a pentire. Ho desiderio di regalare i frutti del mio tempo: che possano essere utili e utilizzabili. Cammino nei minuti frettolosi della mia vita, li guardo uno a uno come le note in un movimento prima di iniziare a suonare e diventano la mia musica. Mi riconosco: sono proprio io: un po' illusa, mai disillusa, molto convinta della bellezza della vita. Non è una contraddizione. Sono facce di una stessa medaglia. Cammino sul cerchio della vita, spostandomi da un punto di vista all’altro. Mi ha sempre aiutata a valicare la montagna più alta, pensando, che in fondo, era solo una montagna e un passo alla volta sarei arrivata.
Abbi Cura Di te Luisanda Dell’Aria Roma 9 febbraio 2023 |
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