Non c’è niente da pensare, solamente prendere atto dei cambiamenti e farli propri senza lasciarsi sopraffare. È obbligatorio farsi delle domande ma a volte i cambiamenti sono solo cambiamenti, senza una reale spiegazione. Forse oggi che sono cambiata anche io vedo meglio, con più nitidezza le situazioni e le affronto con meno tormento e più risolutezza. E così, anche di fronte ad una amicizia assopita nel tempo che passa, resto asciutta, dispiaciuta sì, ma asciutta. Non bramo, non anelo, non sollecito. Il tempo sistemerà le emozioni. E nel tempo mi stendo, con una discreta consapevolezza di me, di chi sono e di come sono. Mi aiuta molto a cercare di comprendere meglio gli altri. Mi aiuta a comprendere quanto a volte la mia strada sia distante dalle strade degli altri. Non per questo sbagliate, solo diverse. Più scavo dentro le mie emozioni, più riesco a vedere le emozioni dell’altro. Che non si sforzi di nasconderle dietro un opaco cristallo! Non potrei vederle, non potrei abbracciarlo. E il raccontarsi sarebbe solo onda di superficie che nulla toglie e nulla aggiunge, chiacchere ridanciane nude. Le emozioni, chiuse dietro le porte, non bussano. Hanno capito che lo spazio è troppo angusto per trovare asilo. Comprendere il declivio e assecondare l’onda di superficie fa respirare me e l’altro. È reticenza non comunicarlo? No. È vivere il tempo nel tempo che passa.
Abbi Cura Di Te
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