Tu cammineresti sui pezzi di vetro? Io mi ci sono trovata ed erano così tanti che non ho potuto evitarli. Dovevo camminare, andare avanti. Qualcosa mi spingeva: lo sguardo di mia figlia, il mio amore per lei, le mani di mia sorella, la vita che impazzava intorno a me. Tutto mi diceva non fermati: devi camminare lo stesso. Scenderanno le lacrime, non sarà facile ma si fermeranno e potrai vedere ancora davanti a te. La voce della mia anima mi parlava, sussurrava la forza che mi serviva, il coraggio di cui avevo bisogno. Mi faceva sentire il sapore della vita, la voglia di gioia e amore… nonostante. Lui, il cancro, doveva essere il mio nonostante. Non volevo rinunciare. Mi era chiarissimo. Ho imparato così a vivere nelle fessure dell’incertezza: ascoltandomi, prendendomi per mano. Trovavo pace, il peso si alleggeriva. Il tempo ha iniziato a scorrere diversamente da prima, più ricco e denso. La paura si è messa da parte e ho respirato. Ho iniziato a camminare sui pezzi di vetro. Non sentivo più dolore ma solo voglia di vivere. Sono su questa strada da sei anni, è difficile, ma la voglio percorrere tutta senza farmi distrarre dal cancro. Lui c’è. Il bastardello è sempre con me e non molla la presa. Deve abituarsi, il suo posto è dietro le mie spalle. Io vivo. Lui prova a uccidermi. Io vivo.
Non facciamo mai diventare la malattia esclusiva, neanche nel momento peggiore, quello davvero difficile. Quando ti porterà la notizia che la fine è dietro la porta e tra poco busserà. Proprio in quel momento, come la notte di capodanno, cerchiamo di fare i fuochi d’artificio: nel nostro ultimo spicchiò di vita. Sarà il più importante. Il più difficile. Sarà quello che resterà di noi. Sarà il nostro ricordo. Sarà il nostro sorriso. Sarà la vita come l’abbiamo voluta vivere: fino all’ultimo secondo! Mi direte: sei matta? Ma come si fa? Non lo so, ma so, quando sarà il momento, che ci proverò. Credo sia nostro dovere, proprio in quel momento, navigare a vele aperte nell’amore, nel desiderio di abbracciare, di stringere e baciare chi amiamo. Proprio in quel momento sarà così forte e intenso l’amore come mai è stato e così sarà ricevuto, assaporato, respirato, vissuto. Quello sarà il ricordo, quelli saranno i momenti ai quali ci aggrapperemo, si aggrapperanno, tutti, per continuare a camminare cercando di portare fuori anche un solo sorriso. Il tempo passerà e quegli abbracci, quei sorrisi resteranno lì, indelebili, indimenticabili. E si potrà continuare a costruire, immaginare, progettare come abbiamo fatto noi fino all’ultimo istante. Quei pezzi di vetro sui quali abbiamo imparato a camminare e correre diventeranno pietre preziose come stelle nelle notti insonni, nelle notti solcate dalle lacrime e faranno compagnia, faranno sentire meno soli. Noi saremo sempre lì, seduti su una stella e poi su un’altra per consolare, accarezzare, abbracciare; per vedere che tutto vada bene. L’aurora illuminerà lentamente ogni nuovo giorno e la tristezza si solleverà lasciando liberi i ricordi di portare carezze e far sorridere. La vita… tutta, fino all’ultimo secondo.
Abbi Cura Di te
Luisanda Dell’Aria
Roma 16 luglio 2022
Non facciamo mai diventare la malattia esclusiva, neanche nel momento peggiore, quello davvero difficile. Quando ti porterà la notizia che la fine è dietro la porta e tra poco busserà. Proprio in quel momento, come la notte di capodanno, cerchiamo di fare i fuochi d’artificio: nel nostro ultimo spicchiò di vita. Sarà il più importante. Il più difficile. Sarà quello che resterà di noi. Sarà il nostro ricordo. Sarà il nostro sorriso. Sarà la vita come l’abbiamo voluta vivere: fino all’ultimo secondo! Mi direte: sei matta? Ma come si fa? Non lo so, ma so, quando sarà il momento, che ci proverò. Credo sia nostro dovere, proprio in quel momento, navigare a vele aperte nell’amore, nel desiderio di abbracciare, di stringere e baciare chi amiamo. Proprio in quel momento sarà così forte e intenso l’amore come mai è stato e così sarà ricevuto, assaporato, respirato, vissuto. Quello sarà il ricordo, quelli saranno i momenti ai quali ci aggrapperemo, si aggrapperanno, tutti, per continuare a camminare cercando di portare fuori anche un solo sorriso. Il tempo passerà e quegli abbracci, quei sorrisi resteranno lì, indelebili, indimenticabili. E si potrà continuare a costruire, immaginare, progettare come abbiamo fatto noi fino all’ultimo istante. Quei pezzi di vetro sui quali abbiamo imparato a camminare e correre diventeranno pietre preziose come stelle nelle notti insonni, nelle notti solcate dalle lacrime e faranno compagnia, faranno sentire meno soli. Noi saremo sempre lì, seduti su una stella e poi su un’altra per consolare, accarezzare, abbracciare; per vedere che tutto vada bene. L’aurora illuminerà lentamente ogni nuovo giorno e la tristezza si solleverà lasciando liberi i ricordi di portare carezze e far sorridere. La vita… tutta, fino all’ultimo secondo.
Abbi Cura Di te
Luisanda Dell’Aria
Roma 16 luglio 2022