MI FERMO
Non c’è un momento esatto in cui hai la percezione di sentirsi solo, ti senti solo e basta. Non sai da dove viene la sensazione e dove ti vuole portare. È come un vento leggero che ti accarezza la faccia tanto per farti sentire che è lì, proprio intorno a te. La solitudine è così, ti sta intorno come una sciarpa d’inverno, come il mare d’estate, fai il bagno e sei immerso, non distingui dove inizi tu e finisce il mare è un insieme di te e lui. E non c’è un motivo reale per giustificare la sensazione di solitudine che ogni tanto provo. Forse è mancanza di qualcosa che ancora non ho individuato, che cerco negli anfratti della mia mente. Se mi lascio andare alla solitudine mi sento meglio, meno ostinata, più distesa. Le lascio lo spazio di cui ha bisogno e forse anche di cui ho bisogno per mettere in fila parole aggrovigliate dei miei disegni. Riesco anche a godere del mio sentirmi sola, mi muovo bene nei liberi spazi, ne assaporo gli infiniti contorni. E allora nella sua calma cerco di fermare i pensieri, cerco di spegnere le luci della ribalta, cerco di acquietarmi e riposarmi. Se riesci a fermarli riposi davvero. Non è facile, serve molto esercizio, e voglia, e desiderio di provare quelle sensazioni di rilassamento interiore. Sono attimi, all’inizio, durante i quali anche l’anima riesce a sedersi e sospirare serena. E non devo correre appresso alla mente. Ma sono attimi. Poi il rumore riparte ma nei pochi momenti io ritrovo me stessa.
Luisanda Dell’Aria
Roma 12 aprile 2022
Non c’è un momento esatto in cui hai la percezione di sentirsi solo, ti senti solo e basta. Non sai da dove viene la sensazione e dove ti vuole portare. È come un vento leggero che ti accarezza la faccia tanto per farti sentire che è lì, proprio intorno a te. La solitudine è così, ti sta intorno come una sciarpa d’inverno, come il mare d’estate, fai il bagno e sei immerso, non distingui dove inizi tu e finisce il mare è un insieme di te e lui. E non c’è un motivo reale per giustificare la sensazione di solitudine che ogni tanto provo. Forse è mancanza di qualcosa che ancora non ho individuato, che cerco negli anfratti della mia mente. Se mi lascio andare alla solitudine mi sento meglio, meno ostinata, più distesa. Le lascio lo spazio di cui ha bisogno e forse anche di cui ho bisogno per mettere in fila parole aggrovigliate dei miei disegni. Riesco anche a godere del mio sentirmi sola, mi muovo bene nei liberi spazi, ne assaporo gli infiniti contorni. E allora nella sua calma cerco di fermare i pensieri, cerco di spegnere le luci della ribalta, cerco di acquietarmi e riposarmi. Se riesci a fermarli riposi davvero. Non è facile, serve molto esercizio, e voglia, e desiderio di provare quelle sensazioni di rilassamento interiore. Sono attimi, all’inizio, durante i quali anche l’anima riesce a sedersi e sospirare serena. E non devo correre appresso alla mente. Ma sono attimi. Poi il rumore riparte ma nei pochi momenti io ritrovo me stessa.
Luisanda Dell’Aria
Roma 12 aprile 2022