Il bello delle riflessioni è guardarle. Gustarle. Se sono smarginate si può entrare dentro e trovare la propria onda, il proprio battito d’ali. L’emozione sulla riflessione di un’altra persona è la capacità di fermarsi in quel preciso istante. Sostare. Cogliere l’attimo. Trovare il pensiero inseguito da giorni.
Lì, in quell’attimo di sosta, prende forma.
E mentre scrivo il mio battito d’ali, tu leggi e trovi il tuo battito d’ali.
Mille battiti d’ali si incontrano, intrecciano, allungano, distendono… e liberano pensieri intrappolati dalla pigrizia, dalla paura o semplicemente dalla ragnatela nella quale restiamo invischiati correndo.
Allora penso, sono le riflessioni smarginate o siamo noi smarginati. Magari lo fossimo, più spesso.
Solo accorgersi di poterlo essere darebbe respiro.
I pensieri volano veloci, attimi di parole fluttuanti alla ricerca dell’antro dove sostare e accasarsi. Coglierli è come fermarsi a guardare una farfalla. Guizza rapida davanti a noi, solo fermi riusciamo a seguirla. Solo fermi riusciamo a trattenere il nostro pensiero.
È così imminente la nostra vita che ogni volta che il cielo tuona penso possa finire. Poi non succede, sono qua e la pioggia scende, la guardo incredula nella sua bellezza, nella sua inattesa sfrontatezza.
La pioggia è sfrontata e così il sole. Loro non si curano di chiedere, sono. Quando è il momento.
E noi lì, a goderne o patirne. E allora per me la pioggia lenta è pioggia buona, che sa penetrare la terra, e dare frutti, senza distruggere.
È pioggia necessaria, per pulire, rinfrescare e rincuorare la terra nella sua arsura.
Il sole colora e da calore, dipinge la primavera di sorrisi e l’estate di ventagli colorati. Ma quando il cielo tuona forte penso possa finire tutto in respiro più lungo, in un respiro introverso che non voleva uscire. In quel respiro che porta lacrime e sorrisi.
Se siamo capaci di aprirci a un sorriso nel momento buio, siamo capaci di dondolarci nella vita.
Cammino distratta tra la gente attratta dai miei pensieri.
Se siamo capaci di aprirci a un sorriso nel momento buio, siamo capaci di respirare il nostro battito d’ali.
Abbi Cura Di Te
Luisanda Dell’Aria
Roma 12 aprile 2024
Lì, in quell’attimo di sosta, prende forma.
E mentre scrivo il mio battito d’ali, tu leggi e trovi il tuo battito d’ali.
Mille battiti d’ali si incontrano, intrecciano, allungano, distendono… e liberano pensieri intrappolati dalla pigrizia, dalla paura o semplicemente dalla ragnatela nella quale restiamo invischiati correndo.
Allora penso, sono le riflessioni smarginate o siamo noi smarginati. Magari lo fossimo, più spesso.
Solo accorgersi di poterlo essere darebbe respiro.
I pensieri volano veloci, attimi di parole fluttuanti alla ricerca dell’antro dove sostare e accasarsi. Coglierli è come fermarsi a guardare una farfalla. Guizza rapida davanti a noi, solo fermi riusciamo a seguirla. Solo fermi riusciamo a trattenere il nostro pensiero.
È così imminente la nostra vita che ogni volta che il cielo tuona penso possa finire. Poi non succede, sono qua e la pioggia scende, la guardo incredula nella sua bellezza, nella sua inattesa sfrontatezza.
La pioggia è sfrontata e così il sole. Loro non si curano di chiedere, sono. Quando è il momento.
E noi lì, a goderne o patirne. E allora per me la pioggia lenta è pioggia buona, che sa penetrare la terra, e dare frutti, senza distruggere.
È pioggia necessaria, per pulire, rinfrescare e rincuorare la terra nella sua arsura.
Il sole colora e da calore, dipinge la primavera di sorrisi e l’estate di ventagli colorati. Ma quando il cielo tuona forte penso possa finire tutto in respiro più lungo, in un respiro introverso che non voleva uscire. In quel respiro che porta lacrime e sorrisi.
Se siamo capaci di aprirci a un sorriso nel momento buio, siamo capaci di dondolarci nella vita.
Cammino distratta tra la gente attratta dai miei pensieri.
Se siamo capaci di aprirci a un sorriso nel momento buio, siamo capaci di respirare il nostro battito d’ali.
Abbi Cura Di Te
Luisanda Dell’Aria
Roma 12 aprile 2024