Cosa stai facendo?
Sto lavorando.
A cosa?
A cambiare l’immagine di me senza capelli che è rimasta incastrata dentro la testa dall’ultima volta.
Non capisco…
Ora ti spiego. L’ultima volta che ho perso i capelli si è formata un’immagine di me nella testa, e non se ne vuole andare. Non mi piacevo e ne ho sofferto, anche se raramente ne ho parlato. Ecco, io quell’immagine la voglio cancellare e provare a inventarne un’altra in vista dell’imminente autunno del mio piumaggio. Ho ancora qualche spicchio di tempo per godermeli e poi arriverà la quarta volta. Un anno e mezzo, giorno dopo giorno, li ho seguiti nella loro crescita, nel loro infoltirsi, nel loro diventare più robusti. Lo sapevo che sarebbe successo di nuovo! È la mia vita e la voglio comunque percorrere tutta. Allora invento, penso e programmo cosa farò di quel che rimarrà sulla mia testa per ritrovare me stessa tutte le mattine. Questa volta, magari, se ne resteranno un po', li taglierò più corti, metterò della gommina per placare l’effetto lana d’angora, li porterò tutti indietro cercando un senso al loro resistere e voler restare. O li taglierò tutti e via. Andando vedendo, come si dice nel mio amato sud. Ho iniziato a lavorare su me stessa, ho iniziato a immaginare! A volte scivolo nel disappunto, nel che “che strazio però…!”. Poi mi aggrappo a me, alle mie certezze, alle mie convinzioni e torno su. Tornando vedo tutto quello che nello scivolare era diventato invisibile. Vedo la mia vita, l’accarezzo, la coccolo: me ne nutro. E tutto diventa di nuovo movimento colorato: vivacità e colori.
Chi non ci passa non riesce proprio a comprendere il disagio, l’affievolirsi delle nostre sicurezze.
Le abitudini a riconoscerci quando ci specchiamo ci fanno scendere nel mondo tutte le mattine. E così un cambiamento che ci fa sentire diverse, non adeguate ai nostri occhi e sollecita, inevitabilmente, la compassione altrui, ci fa sentire fuori centro. Quel centro lo dobbiamo cercare dentro di noi, lì non cambia mai, è la nostra essenza, come siamo realmente. Lo dobbiamo convincere a uscire fuori e farsi vedere e sentire nei nostri occhi, nel nostro cuore. Allora riusciremo a sentirci belle anche con pochi capelli o senza capelli. Il cerchio della vita è nostro e dobbiamo imparare a camminarci sopra senza timore. Trovare ancora il nostro equilibro nella realtà che viviamo. Cercare di comprendere la semplicità della frase “Dai… ti ricresceranno!” per quel che vuole significare: una carezza, forse non ci consola, ma pur sempre una carezza che merita un sorriso. Non sempre sono brava, mi sto allenando. Scavo, cerco e trovo. La voglia, la forza, la spensieratezza sono lì che aspettano e me le prendo tutte. Così mi sono comprata, per l’estate, un bel Panama diciamo per il sole, nella realtà per confondere un po' le acque agitate. Un bel trucco, un bel vestito, un filo di rossetto, quel tanto di tacchi che aiuta sempre e le mie mani che si abbracciano. È tutta vita, è la mia vita e io la amo tantissimo. Respiro e godo!
Abbi Cura Di Te
Luisanda Dell’Aria
Roma 23 giugno 2022
Sto lavorando.
A cosa?
A cambiare l’immagine di me senza capelli che è rimasta incastrata dentro la testa dall’ultima volta.
Non capisco…
Ora ti spiego. L’ultima volta che ho perso i capelli si è formata un’immagine di me nella testa, e non se ne vuole andare. Non mi piacevo e ne ho sofferto, anche se raramente ne ho parlato. Ecco, io quell’immagine la voglio cancellare e provare a inventarne un’altra in vista dell’imminente autunno del mio piumaggio. Ho ancora qualche spicchio di tempo per godermeli e poi arriverà la quarta volta. Un anno e mezzo, giorno dopo giorno, li ho seguiti nella loro crescita, nel loro infoltirsi, nel loro diventare più robusti. Lo sapevo che sarebbe successo di nuovo! È la mia vita e la voglio comunque percorrere tutta. Allora invento, penso e programmo cosa farò di quel che rimarrà sulla mia testa per ritrovare me stessa tutte le mattine. Questa volta, magari, se ne resteranno un po', li taglierò più corti, metterò della gommina per placare l’effetto lana d’angora, li porterò tutti indietro cercando un senso al loro resistere e voler restare. O li taglierò tutti e via. Andando vedendo, come si dice nel mio amato sud. Ho iniziato a lavorare su me stessa, ho iniziato a immaginare! A volte scivolo nel disappunto, nel che “che strazio però…!”. Poi mi aggrappo a me, alle mie certezze, alle mie convinzioni e torno su. Tornando vedo tutto quello che nello scivolare era diventato invisibile. Vedo la mia vita, l’accarezzo, la coccolo: me ne nutro. E tutto diventa di nuovo movimento colorato: vivacità e colori.
Chi non ci passa non riesce proprio a comprendere il disagio, l’affievolirsi delle nostre sicurezze.
Le abitudini a riconoscerci quando ci specchiamo ci fanno scendere nel mondo tutte le mattine. E così un cambiamento che ci fa sentire diverse, non adeguate ai nostri occhi e sollecita, inevitabilmente, la compassione altrui, ci fa sentire fuori centro. Quel centro lo dobbiamo cercare dentro di noi, lì non cambia mai, è la nostra essenza, come siamo realmente. Lo dobbiamo convincere a uscire fuori e farsi vedere e sentire nei nostri occhi, nel nostro cuore. Allora riusciremo a sentirci belle anche con pochi capelli o senza capelli. Il cerchio della vita è nostro e dobbiamo imparare a camminarci sopra senza timore. Trovare ancora il nostro equilibro nella realtà che viviamo. Cercare di comprendere la semplicità della frase “Dai… ti ricresceranno!” per quel che vuole significare: una carezza, forse non ci consola, ma pur sempre una carezza che merita un sorriso. Non sempre sono brava, mi sto allenando. Scavo, cerco e trovo. La voglia, la forza, la spensieratezza sono lì che aspettano e me le prendo tutte. Così mi sono comprata, per l’estate, un bel Panama diciamo per il sole, nella realtà per confondere un po' le acque agitate. Un bel trucco, un bel vestito, un filo di rossetto, quel tanto di tacchi che aiuta sempre e le mie mani che si abbracciano. È tutta vita, è la mia vita e io la amo tantissimo. Respiro e godo!
Abbi Cura Di Te
Luisanda Dell’Aria
Roma 23 giugno 2022